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martedì 22 dicembre 2009

Il bagno Rasul

Il bagno Rasul è un antico rituale di purificazione tramandataci dalla tradizione dell'arte delle cure orientali. Piu’ che un trattamento è una vera e propria cerimonia del bagno secondo la tradizione. Infatti il Bagno Rasul è stato più volte nella storia conclamato "regina dei bagni orientali".
La combinazione fra varie terre salutari unite al piacevole calore e ai profumi orientali, purificano il corpo. Grazie al dolce effetto peeling, la pelle risulterà morbida e vellutata.
Il vero e proprio trattamento è incentrato sull'applicazione su tutto il corpo di diversi tipi di argilla o di composti di argille, fanghi curativi, sale marino integrale e oli vegetali.

Terminata la fase dell'applicazione delle argille ci si siede su delle particolari sedie di marmo completamente immersi in una atmosfera rilassante dai tratti orientaleggianti.
I trattamenti producono un peeling naturale e un rassodamento dell'ipoderma.
Si tratta di un metodo rilassante e piacevole per eliminare le tossine, mentre il peeling favorisce l'assorbimento delle sostanze curative.
Nella fase successiva è prevista l'applicazione di sale grosso marino integrale, con azione purificante e disinfettante, che viene steso su tutto il corpo, questo momento è quindi dedicato all'esfoliazione che serve a rendere la pelle ancora più liscia e libera dalle cellule morte.
Al termine si passa ad una doccia rinfrescante e rigenerante ed eventualmente all'immersione in una piccola piscina con l'idromassaggio.

La cottura con il microonde

Le microonde vengono prodotte nel forno da un tubo ad elettroni chiamato magnetron. Le microonde rimbalzano avanti e indietro all'interno dell'armatura di metallo del forno finché non vengono assorbite dal cibo. Le microonde causano la vibrazione delle molecole di acqua presenti nel cibo, producendo così il calore che cuoce il cibo. Questo è il motivo per cui cibi contenenti molta acqua possono essere cotti più velocemente rispetto ad altri cibi. L'energia delle microonde è trasformata in calore appena viene assorbita dal cibo. Così il cibo non può diventare radioattivo o "contaminato".
La cottura a microonde non riduce il valore nutrizionale del cibo più di quanto accada con la cottura tradizionale. Infatti i cibi cotti in un forno a microonde possono mantenere un numero maggiore delle loro vitamine e minerali, grazie al fatto che i microonde cuociono più in fretta e senza l'aggiunta di acqua.

I problemi di sicurezza legati all'uso dei forni a microonde non riguardano l'eventuale "contaminazione" dei cibi, ma la temperatura di cottura, problema che si presenta anche nella altre tipologie di cottura.Bisogna fare molta attenzione quando si cuoce o si riscalda carne, pollame, pesce e uova per assicurarsi che la cottura avvenga in maniera non uniforme, non lasciando dei "punti freddi", dove batteri nocivi possono sopravvivere.

  • Disporre i cibi in maniera uniforme in una stoviglia coperta ed aggiungete del liquido se necessario. Coprite la stoviglia con un coperchio o della pellicola trasparente; lasciate il coperchio o la pellicola allentati per permettere al vapore di uscire. Il vapore caldo che si crea aiuta a distruggere i batteri nocivi e ad assicurare una cottura uniforme
  • non cuocere pezzi di carne eccessivamente spessi ad un'alta potenza. Questi pezzi vanno cotti a potenza media per periodi più lunghi. Questo permette al calore di raggiungere il centro senza cuocere eccessivamente le zone più esterne.
  • Mescolare o ruotare il cibo a metà cottura per eliminare i punti freddi dove i batteri nocivi possono sopravvivere, e per permettere una cottura uniforme.
  • Quando si cuoce il cibo parzialmente nel microonde, per poi finire la cottura alla griglia o in un forno convenzionale, è importante trasferire il cibo all'altra sorgente di calore immediatamente. Mai cuocere il cibo parzialmente e poi conservarlo per un uso posteriore.
  • Cuocere pollame intero e ripieno in un forno a microonde non è raccomandato. Non usare vassoi di polistirolo o pellicola a contatto col cibo perché essi non sono resistenti alle alte temperature. Lo sciogliersi o il deformarsi di questi contenitori potrebbero causare una contaminazione del cibo con prodotti chimici nocivi.
  • Cuocere carne, pollame, casseruole di uova e pesce immediatamente dopo averle scongelate nel microonde, dato che alcune aree del cibo congelato potrebbero cominciare a cuocere durante il periodo di scongelamento. Non tenete mai del cibo parzialmente cotto per un uso futuro.

mercoledì 16 dicembre 2009

Terme Bagni di Pisa

Le Terme Bagni di Pisa, già amate dagli etruschi e dagli antichi romani, divennero note alla nobiltà di tutta Europa dal 1743, quando il Granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena ne fece la propria residenza termale estiva, nonché un luogo d’incontro mondano che vide, tra gli altri importanti ospiti, celebri personaggi quali Gustavo di Svezia, Giorgio IV d’Inghilterra, Vittorio Alfieri, Percy B. e Mary Shelley, Ibrahim Pascià, Il Cardinale di York, Carlo Goldoni.

Oggi questo meraviglioso sito termale rivive grazie ad una ristrutturazione straordinaria che ha saputo restituire la sua anima originale agli edifici storici, facendoli rifiorire in tutto il loro splendore senza trascurare i comfort della nostra epoca.
La cornice di questo gioiello di benessere è l’arte e la storia con Pisa e Lucca , la natura con il Parco marittimo di San Rossore, la mondanità con la Versilia.

Acque dai benefici effetti, naturalmente ricche di elementi vitali e curativi, sgorgano ai piedi del monte San Giuliano presso lo stabilimento termale con diverse scaturigini e raccolte in due gruppi detti di Levante (temperatura di 40°) e di Ponente (temperatura 38°).
Famosi sono i fanghi maturati con queste acque, oggetto di numerosi studi da parte della Scuola Idrologica dell’Universita’ di Pisa.
I fanghi e i bagni di San Giuliano trovano la loro indicazione in modo particolare:

  • nelle malattie reumatiche, esiti di traumi e distorsioni.
  • A San Giuliano si effettuano anche cure inalatorie: queste cure sono soprattutto indicate per affezioni croniche delle vie respiratorie per l’alcanita’ e la particolare ricchezza in calcio e S04 dell’acqua.

L'offerta di trattamenti è davvero straordinaria e include massaggi tradizionali e innovativi e discipline orientali quali il massaggio ayurvedico, la riflessologia plantare cinese zu ed il Massaggio tradizionale cinese tuina.
I trattamenti possono iniziare con un'articolata fase diagnostica medica che indirizza l'ospite sui trattamenti più opportuni.

venerdì 13 novembre 2009

Il cetriolo

Il cetriolo non è solo un semplice ortaggio ma si è rivelato un ottimo alleato per la salute generale dell’organismo. Esso infatti contiene una importantissima sostanza predominante: l’Acido tartarico.
Perché è tanto importante questo acido? Perché impedisce ai carboidrati dei prodotti alimentari, immessi nel nostro organismo, di trasformarsi in grassi, ecco perché i dietologi consigliano il consumo del cetriolo nelle diete e a tutti coloro che vogliono mantenere il peso sotto controllo.
Gli specialisti suggeriscono addirittura di mangiarlo abbinato al pane integrale per esaltarne totalmente la sua efficacia come prodotto altamente dietetico. Inoltre ha pochissime calorie, è un buon diuretico e un valido disintossicante.
Come consumare il cetriolo
Solitamente il cetriolo viene consumato crudo, tagliato a fette sottili, ma può anche essere mangiato cotto. Quando è ancora di piccole dimensioni e, quindi, particolarmente tenero, può essere utilizzato per la conservazione sottolio, sottaceto o sottosale. Poiché risulta difficilmente digeribile, alcuni suggeriscono di tagliarlo a fette il giorno prima del consumo e quindi di cospargerlo con un po' di sale e lasciarlo asciugare su un piano inclinato. Altri, invece, ritengono che per poterlo digerire sia necessario consumarlo subito dopo averlo tagliato.

Le proprietà
I cetrioli sono ricchi di acqua, per questo motivo vengono ritenuti particolarmente rinfrescanti e depurativi. Questa caratteristica è molto importante per l’attività dei nostri reni. Inoltre hanno pochissime calorie e quindi vengono molto usati nelle diete dimagranti. Contengono provitamina A, le vitamine del complesso B, la vitamina C e sono ricchi di potassio, ferro, calcio, iodio e manganese. Aiutano i reni ad eliminare i liquidi e le tossine, migliorano l’attività del fegato e del pancreas. La polpa del cetriolo viene utilizzata come diuretico e disintossicante e l’acqua e i sali minerali in esso contenuti, sono molto utili per controbilanciare i cibi acidi. Gli antichi lo utilizzavano inoltre per debellare i vermi intestinali e per abbassare la febbre. Anche per malattie come la gotta, patologia dovuta ad un accumulo eccessivo di acido urico nel sangue e nei tessuti (che fa rigonfiare gli arti), i cetrioli vengono ben utilizzati. Gli enzimi contenuti nel cetriolo aiutano l'organismo ad assimilare le proteine, purificano e disintossicano l'intestino. Gli stessi principi attivi aiutano a prevenire anche la formazione di calcoli ai reni e alla vescica. Mangiando regolarmente cetrioli si combatte la costipazione. Inoltre sono anche molto utili per compiere una sorta di pulizia intestinale e per lubrificare le articolazioni. Sono anche a tutti note le proprietà diuretiche, vermifughe, emollienti, antiinfiammatorie e antipruriginose
Le proprietà del cetriolo per la bellezza
Il cetriolo è ricco di zolfo, quindi è molto indicato per curare la pelle: infatti è in grado di schiarire le macchie dell’età, grazie alle sue proprietà decongestionanti. È anche consigliato dagli esperti dermatologi per lenire le scottature solari e se usato con continuità rappresenta una buona soluzione per “migliorare” le rughe. Tutti conoscono anche il vecchio rimedio delle nonne per combattere il gonfiore: i cetrioli sugli occhi che hanno la proprietà di ravvivare lo sguardo, ringiovanire l’aspetto della pelle intorno agli occhi stanchi e ridurre borse e occhiaie. In cosmesi, viene utilizzata la polpa per ottenere maschere per il viso rinfrescanti e idratanti, i semi invece per maschere tonificanti e rassodanti, il succo per impacchi lenitivi su pelli irritabili.. Infine per ridurre le rughe e rendere la pelle più morbida e luminosa, si può preparare un’ottima maschera facciale utilizzando un cetriolo tritato con olio d’oliva e qualche goccia di succo di limone. Questo trattamento ha azione detergente, riduce e pulisce i pori dilatati o occlusi ed è adatta anche alle pelli più sensibili che non tollerano né sapone né acque dure. L’efficacia di questo trattamento è sicuramente superiore a qualsiasi crema, sicuramente più costosa.

venerdì 2 ottobre 2009

La celiachia

Tra tutte quelle agli alimenti, l’intolleranza al glutine è la più grave: perché è permanente, nel senso che non si può guarire, e perché se non si prendono le dovute contromisure, influisce pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre.
In Italia ad avere questo problema sono tanti: secondo l’Associazione italiana (Aic), le stime parlano di una persona ogni 100-150.
Ma che cos’è il glutine?
Una sostanza proteica che si trova in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. Questo significa che i celiaci non può più mangiare alimenti comuni come il pane, la pizza, la pasta e i dolci.
Assumendo il glutine, infatti, una persona che ha questa intolleranza subisce un grave danno alla sua mucosa intestinale: l’organismo reagisce infatti aumentando la produzione dei linfociti (le cellule difensive) che vanno a colpire i villi intestinali, una sorta di tubi sottili che servono ad assorbire gli alimenti.
Conseguenza: i villi si atrofizzano e cessano di svolgere la loro funzione. E in poco tempo si comincia a soffrire di carenze di calcio, ferro e vitamine.
La diagnosi certa della celiachia non è semplice. Specie se si pensa di poter fare affidamento solo sui sintomi.

Infatti, esistono segnali che indicano una potenziale intolleranza al glutine di una persona:

  • dimagramento o ingrassamento
  • improvvisi e ingiustificati, gastrite, diarrea, mal di testa ricorrente, stanchezza, unghie e denti fragili
Ma non sono sempre inequivocabilmente indicatori di celiachia.
Questa patologia, infatti, può assumere connotati anche diversi: nei bambini, per esempio, è più facile individuarla perché la carenza di vitamine provoca un rallentamento nella crescita.
Negli adulti, invece, devono insospettire anche un’anemia che non si risolve o l’osteoporosi in giovane età, problemi collegati alla fertilità, cicli mestruali irregolari.
La forte reazione dell’organismo, di fronte all’assunzione del glutine, influisce anche sull’equilibrio ormonale.
I passaggi sono due: anzitutto, lo specialista deve richiedere un prelievo di sangue con cui individuare gli anticorpi caratteristici della malattia; in secondo luogo – se l’esame risulta positivo – ci si dovrà sottoporre a una biopsia intestinale, tramite una gastroscopia.
L’unico modo per curare la celiachia, oggi, è anche il più semplice: eliminare completamente dalla propria tavola quotidiana il glutine.
Certo, mettere in atto una terapia come questa significa dire addio ad alimenti tanto comuni quanto buoni come pane, pasta, biscotti e pizza; ma vuol dire anche preoccuparsi che su ogni pietanza che si consuma non vi sia la benché minima traccia di farina, per esempio, o di un altro alimento “vietato”. Insomma: il sacrificio non è da poco, implica uno sforzo notevole dal punto di vista dell’educazione alimentare.
Per fortuna, rispetto al passato, le opportunità per mangiare in tutta sicurezza non mancano ai celiaci. Da anni, ormai, in tutta Italia sono sparsi ristoranti e pizzerie ad hoc, persino negli autogrill c’è un menu “gluten free”, i cibi per celiaci si trovano nei negozi biologici, al supermercato, in farmacia…

La forfora

Tutti conosciamo la forfora e quella sgradevole sensazione che si prova quando, guardandosi allo specchio o parlando con qualcuno, ci accorgiamo di quella antiestetica polvere bianca sulle spalle.
Tecnicamente, si tratta di una desquamazione eccessiva del cuoio capelluto ed è una lieve forma di dermatite seborroica.
A provocarla è l’eccessiva proliferazione, nel sebo, di un piccolo fungo chiamato Malassezia. In questo caso, il cuoio capelluto si infiamma e comincia a desquamarsi.
La forfora può essere di due tipi: grassa o secca.
La prima è segno di un’infiammazione più acuta e spesso porta con sé anche prurito; la seconda è il segnale invece di un problema più leggero.
Ma perché si presenta?
Diversi studi scientifici confermano che all’origine del problema c’è in parte una componente costituzionale, in parte una predisposizione familiare.
La forfora non è altro che la conseguenza di questa desquamazione e va combattuta fin dall’inizio con cure mirate, che solo il dermatologo potrà consigliarvi.
Di solito lo specialista prescrive shampoo specifici antiforfora, che contengono sostanze antimicotiche (cioè contro i funghi) e che, usati con costanza, riusciranno ad attenuare il rossore della cute. C’è una condizione,però, perché la terapia abbia successo: bisogna rispettare alla lettera i tempi e le indicazioni prescritte dallo specialista. Ciò significa che gli shampoo devono essere usati all’inizio almeno due-tre volte alla settimana, e poi si dovrà continuare il trattamento come prevenzione. In questo caso basterà fare lo shampoo anti-forfora una volta a settimana.
Anche se la forfora non si cura solo a tavola, l’alimentazione ha comunque un peso importante per la sua comparsa.


Perché il cuoio capelluto rimanga in buona salute bisogna abbandonare (o per lo meno ridurre drasticamente) :

  • fritture e latticini,
  • zuccheri e nicotina
  • prediligere, invece, frutta e verdura fresche, lievito di birra e pappa reale.


Le ricette “della nonna” più tramandate sono due:

  • La prima consiste nel preparare una frizione a base si aceto e ortica. Si fanno bollire in 0,75 l di acqua e mezzo litro di aceto 100 g di foglie di ortica per circa 30 minuti. Si filtra il tutto e dopo lo shampoo si friziona sulla pelle e sulla radice dei capelli un grosso batuffolo intriso di questo liquido. Si attendono 10 minuti e poi si versa sulla testa il liquido rimasto. Alla fine, si risciacqua la testa.
  • La seconda ricetta ha per protagonista l’uovo. Si miscelano in una ciotola 3 tuorli di uova montati con un bicchiere di acqua tiepida. Si massaggia con questa soluzione il cuoio capelluto e si lascia in posa per 15 minuti. Infine si sciacqua tutto aggiungendo una spruzzata di aceto nell’acqua del risciacquo.

martedì 28 luglio 2009

L'Anguria

Il cocomero o anguria appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, è una pianta erbacea annuale, ha un fusto strisciante e peloso, ramificato, con foglie grandi, dal picciolo piuttosto largo.
La polpa in cui sono contenuti i semi è succosa e zuccherina, è costituita per il 90% di acqua, infatti il cocomero è il frutto più acquoso in assoluto, contiene un 8% di zuccheri, una piccola quantità di proteine e contiene buone quantità di vitamina A, vitamina C e potassio.
Secondo una ricerca condotta presso il Texas A&M University e commissionata all'ente di ricerca dall'USDA, il dipartimento di Stato americano per l'agricoltura il consumo di cocomero ha un effetto positivo nei confronti dell'angina, dell'ipertensione e di altri problemi cardiocircolatori e inoltre, il cocomero esplica una sorta di effetto viagra.
Proprio grazie alla sua composizione, l’anguria è un frutto fortemente ipocalorico ed è adatto alla stagione estiva per la sua capacità dissetante.

In più, come se non bastasse, l’anguria rappresenta un grande aiuto per la dieta: ideale per la diuresi, questo frutto svolge una buona azione di ricambio dell’acqua nel nostro organismo.
Oltre che consumata da sola, l’anguria si presta molto bene a piatti come le insalate estive, in associazione con pomodori, carote, spinaci, cipolle, lattughe e ravanelli.
Ottima per gelati, dolci, bevande, macedonie e marmellate, l’anguria può essere utilizzata anche in cosmesi: la polpa, infatti, è ottima per preparare maschere idratanti e con il suo succo si preparano lozioni utili ad ammorbidire la pelle.